La pessima idea di gestire un solo Substack in due lingue
AKA: perché sei finito in un'altra newsletter.
Ciao,
Se stai leggendo queste righe, è perché sei finito o finita in una newsletter chiamata Lievito.
Non sei solo tu.
Non vi siete mai iscritti. Vi ho importati.
Ti ho portato o portata dentro perché avevi scelto di iscriverti ad un’altra newsletter, chiamata Yeast, che tratta di SEO e crescita organica.
Anche questa tratta di SEO e crescita organica.
Anche questa ha lo stesso sfondino verde.
Anche questa ha un articolo con l’immagine di Orochimaru in copertina.
Anche questa è scritta da Alessandro D’Andrea (io).
Fino ad ora, sembra che io debba metterti davanti alla scelta di pillola blu o pillola rossa.
E allora perché sei qui?
Ecco perché è nata Lievito
Molto semplice: perché gestire una newsletter in due lingue su un solo sottodominio Substack è un caos inimmaginabile.
Dunque ho optato per scindere la stessa newsletter su due differenti domini:
alessandrodandrea.substack.com ospiterà la newsletter chiamata “Yeast”, che riporterà le stesse riflessioni che trovi qui, ma in lingua inglese.
Questo sottodominio, lievito.substack.com, ospiterà invece “Lievito”, newsletter interamente dedicata al pubblico del Belpaese, o comunque parlante italiano.
Ed ecco perché sei qui, nella newsletter italiana, contro la tua volontà.
Spero tu non ci sia rimasto o rimasta troppo male.
Le difficoltà non sono nelle pubblicazioni
Una buona soluzione, almeno iniziale, sembrava quella di utilizzare le sezioni fornite da Substack nell’altra newsletter per scindere le due parti in base alla lingua.
Funziona, almeno sulla carta. Fino a quando non ti scontri con la scomoda realtà delle mail di servizio di Substack, nel dettaglio:
Welcome email: come do il benvenuto alle persone? Ha senso avere una mail in inglese per dei contenuti in italiano? O, ancora peggio, avere una mail di benvenuto in italiano mandata ad un utente solo anglofono? Almeno noi l’inglese lo parliamo.
Header e footer delle mail: Anche in questo caso, la limitazione di una sola lingua posta da Substack è di difficile gestione. Che lingua utilizzare? Inoltre, i giochi di parole non funzionano bene in entrambe le lingue. In italiano potrebbero essere perfettamente calzanti, in inglese non vorrebbero dire niente.
Il problema degli Analytics
A chiudere il cerchio, ci sarebbe anche da considerare il discorso degli analytics.
Substack ti permette di utilizzare diversi ID:
GA4
GTM
Facebook (pixel e verifica della pagina)
Twitter (pixel)
Parse.ly (che non so sinceramente cosa sia)
Se però volessimo avere un setting ottimale, sarebbe bene provare a segmentare differentemente i post tra le due lingue.
Certo, si può fare con la URL, però è decisamente più comodo avere diverse proprietà.
Per concludere
Insomma, se sei arrivato o arrivata fino a qui, capisci perché ho dovuto tirarti dentro a questo nuovo sottodominio.
Ti chiedo ancora scusa, non volevo sballottare i tuoi dati da una parte all’altra, ma si è reso necessario.
Se hai voglia di conoscerci un po’meglio, e aiutarmi a capire chi ha avuto voglia di iscriversi alla newsletter, che ne dici di compilare il sondaggio qui sotto? Sono 3 domande. Due a risposta chiusa, ed una a risposta aperta, non obbligatoria.
A prestissimo, con la normale pubblicazione a tema SEO.
Alessandro